Festività non godute: cosa sono e retribuzione in busta paga

Le festività non godute sono giorni festivi che coincidono con il giorno di riposo settimanale del lavoratore oppure con un giorno di ferie o di permesso prenotato. In questi casi, il lavoratore non lavora, ma non può godere della festività, perché cade in un contesto in cui è già considerato come un giorno di riposo che spetta al dipendente. Immagina ad esempio chi lavora in ufficio e ha il sabato e la domenica come giorni di riposo settimanale. Le feste che cadono in queste giornate vengono considerate festività non godute in quanto, di fatto, non rappresentano giorni in più di festa/riposo per il dipendente.

Come e quando vengono pagate le festività non godute?

Il principio applicato in questi casi è abbastanza semplice: nel caso in cui la festività è in concomitanza con la domenica, giorno che tradizionalmente è dedicato al riposo, il datore di lavoro deve erogare un importo aggiuntivo rispetto alla normale retribuzione. Se invece la festività coincide con un giorno di riposo o con il sabato per le settimane di 5 giorni lavorativi su 7, il dipendente non ha diritto a nessun tipo di remunerazione aggiuntiva.

Di recente ti abbiamo anche parlato delle ex festività soppresse e di come vengono considerate all’interno della busta paga del dipendente dal punto di vista retributivo.

Pasqua e altre festività

Anche durante la Pasqua, festa che cade sempre di domenica, i lavoratori hanno diritto alla retribuzione per le festività non godute. Tuttavia, per i dipendenti che lavorano in settori particolari, come ad esempio il turismo o l’industria alimentare, potrebbero essere previsti dei turni festivi. In questo caso, il lavoratore avrà diritto ad un’indennità per il lavoro festivo svolto.

Il trattamento delle festività non godute varia a seconda del CCNL e delle norme vigenti nel settore specifico. Ad esempio, per quanto riguarda la Pasqua, la maggior parte dei CCNL prevede che il questo sia considerato come un giorno lavorativo normale, e che quindi i lavoratori non abbiano diritto a un permesso compensativo. Tuttavia, ci sono eccezioni a questa regola e in alcuni casi i lavoratori hanno diritto a un permesso compensativo e a un’indennità, come previsto dal CCNL del proprio settore.

In sintesi, possiamo dire che se la festività cade di sabato e il lavoratore ha un contratto dal lunedì al venerdì, questa viene considerata come un giorno feriale a zero ore lavorative e non dà diritto alla retribuzione in più in busta paga, ma è sempre importante controllare il proprio contratto collettivo per verificare se sono previste condizioni più favorevoli. In generale, se la festività cade in un giorno di riposo settimanale o di riposo compensativo, il lavoratore ha diritto a un permesso compensativo o a un’indennità, come previsto dal proprio CCNL.

A prescindere dalle modalità di retribuzione, le festività in busta paga devono essere ben espresse così da risultare chiare ed evidenti al dipendente alla ricezione del documento.

Cosa dice la normativa?

Le norme vigenti che interessano i giorni festivi e di riposo sono stabilite dalla legge 260 del 1949, che disciplina il rapporto tra lavoro e ricorrenze festive. Per prima cosa, la legge individua i giorni festivi, che comprendono tutte le domeniche dell’anno e altre ricorrenze, come il primo giorno dell’anno, l’Epifania, la festa di San Giuseppe, il 25 aprile, il lunedì di Pasqua, l’Ascensione, il Corpus Domini, il primo maggio, la festa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, l’Assunzione della Beata Vergine Maria, Ognissanti, il 4 novembre, l’Immacolata Concezione, il Natale e il 26 dicembre.

Successivamente, la legge stabilisce due importanti principi. Il primo riguarda i salariati retribuiti in misura fissa che lavorano nei giorni festivi: oltre alla normale retribuzione globale di fatto giornaliera, compreso ogni elemento accessorio, spetta loro una maggiorazione per il lavoro festivo, corrispondente alle ore di lavoro effettivamente prestate.

Il secondo principio, sempre contenuto nell’articolo 5 della legge, stabilisce che se la festività coincide con la domenica, ai lavoratori spetta oltre alla normale retribuzione globale di fatto giornaliera, compreso ogni elemento accessorio, anche una ulteriore retribuzione corrispondente all’aliquota giornaliera.

Per i lavoratori retribuiti a cottimo, a provvigione o con altre forme di compensi mobili, la legge prevede il calcolo del valore delle quote mobili sulla media oraria delle ultime quattro settimane.

È chiaro dunque che per garantire una corretta retribuzione al dipendente è necessario tenere sotto controllo ogni aspetto legato alle voci paghe. Ma come fare? Per fortuna esistono software come Geobadge hr che permettono ai datori di lavoro di semplificare le procedure legate alla definizione e all’analisi delle ore lavorate, dei festivi, delle ferie e dei permessi di tutti i dipendenti. Vuoi saperne di più?

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